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A cinque anni la madre lo parcheggia in collegio e lo dimentica lì. Dieci anni dopo il ragazzo Nazzareno riesce a venirne fuori, con la caparbietà di chi dalla vita si aspetta qualcosa che non siano soltanto portoni sbarrati. Ma non riuscirà a evitare l'incontro con il carcere minorile, e poi una serie di reati che lo faranno sprofondare nel territorio della microcriminalità, della delinquenza di quartiere, della prostituzione, dello spaccio, della violenza. "Perché non sono diventato un serial killer" è il romanzo autobiografico di chi è "nato dalla parte sbagliata", una controstoria picaresca dell'Italia ufficiale, che dal boom economico arriva a Tangentopoli.